a c q u a c l a v d i a

Il lucus

Per gli antichi Romani, il lucus, ossia il bosco sacro, rappresentava la dimora di divinità come ninfe e fauni. Fin dai primordi, l’uomo ha visto in esso un luogo di mistero e potere, un microcosmo in cui la natura assumeva una connotazione divina. Per ingraziarsi le divinità del bosco e ottenere la loro benevolenza, gli antichi Romani offrivano loro doni: cibi e libagioni frutto della caccia e della raccolta spontanea. Il bosco sacro diventava quindi un elemento fondamentale all’interno del giardino del dominus, il proprietario terriero. Il luogo dove sorgeva il bosco dell’Acqua Claudia  non è stato individuato con assoluta certezza, ma si presume che fosse situato non troppo lontano dalla residenza del padrone e facilmente accessibile. Al suo interno, crescevano rigogliose diverse specie di alberi tra cui allori, ulivi, fichi selvatici, acacie, tigli e querce, che si possono ammirare ancora oggi nel parco.