In epoca romana, vicino alla residenza padronale, venne scavata una grotta-cantina. Lunga circa settanta metri, la grotta presenta una serie di nicchie perfettamente scavate nella roccia, profonde circa due metri. All’interno, un banco, anch’esso ricavato nella pietra, serviva da piano d’appoggio per le derrate alimentari. Un foro sul soffitto, protetto esternamente da una piccola costruzione moderna in tufo, garantiva la ventilazione. Qui venivano conservate anfore di olio e vino, dolii colmi di grano, sacchi di farina e altre derrate alimentari.
Probabilmente, in epoca successiva, un secondo braccio di circa 15 metri fu scavato vicino all’ingresso, con le stesse funzioni di deposito.
Negli anni '20, l’ingresso della grotta venne monumentalizzato con la costruzione di un muro in laterizi, decorato con un marcapiano e un piccolo rosone centrale.